Infermiere di referenza e micro équipe
Il modello organizzativo di presa a carico prevede che ad ogni utente che riceve prestazioni di cura o assistenza sia assegnato dal Capo-équipe un infermiere “primary” o di riferimento, il quale si relaziona direttamente con tutti i professionisti coinvolti a vario titolo nel processo di cura, in qualità di chi conosce più approfonditamente l’utente(1). L’infermiere di referenza diviene il responsabile delle cure infermieristiche di un determinato utente, collabora con i colleghi della microzona, e rappresenta un punto di riferimento privilegiato per l’utente, i suoi familiari e per i curanti (2). Nell’assistenza all’utenza cronica, che costituisce la maggioranza dei pazienti presi a carico dal servizio, questo ruolo risulta essere di importanza fondamentale e trova le sue basi teoriche nel “Chronic Care Model”(3). Per rispondere ai bisogni dell’utenza, ALVAD ingaggia infermieri specializzati in diverse aree quali l’infermieristica di famiglia, diabetologia, geriatria, oncologia, cure palliative e cure intense.
Il comprensorio geografico entro il quale opera l’ALVAD è suddiviso in due grandi zone: Zona 1 (da Locarno a Brissago, Centovalli e Valle Onsernone), e Zona 2 (da Muralto al Gambarogno e Valle Verzasca). Ogni zona è a sua volta suddivisa in microzone di intervento, in cui operano microequipes multidisciplinari (quattro per ciascuna microequipes). Ogni microequipe multidisciplinare è costituita da infermieri, operatori sociosanitari, aiuto familiari, assistenti di cura e ausiliari. Le due zone sono coordinate da un/a Capo-équipe con l’aiuto di un vice-Capo-équipe, che si avvale della collaborazione di una segretaria di zona/segretaria medica. L’introduzione delle microequipes a partire dal 2018 è stata motivata sia dai principi di prossimità e accessibilità del servizio (4) che stanno alla base di qualsiasi SACD, sia per garantire un basso livello di rotazione dei professionisti a domicilio, come da richiesta degli utenti stessi. La rotazione di un numero ridotto di operatori su ogni utente favorisce e facilita infatti l’instaurazione di un rapporto di fiducia e di collaborazione.
(1) Marcadelli, S., Obbia, P., & Prandi, C. (2018). Assistenza domiciliare e cure primarie. Il nuovo orizzonte della professione infermieristica. Milano: EDRA.
(2) HomeCareData. Disponibile da: https://homecaredata.memdoc.org/
(3) Wagner, E.H., Austin. B.T., Von Korff. M. (1996). Organizing care for patients with chronic illness. The Milbank quarterly; 74(4):511-44.
(4) Chiesa, C., Maestrini, F., Mariolini, N., Orlando, N., Sanvido, C., Zocchetti, L. (2001). Concezione comune di presa a carico - Principi, contenuti, modalità d'applicazione - Linee guida per i SACD. Bellinzona: DOS/DAS/SSEA.